GOMBOLA
A soli 3 Km dall’Arca di Noè c’è Gombola di Polinago, una pittoresca frazione sull’appennino modenese.
Il paesaggio di questo territorio, nella vallata del torrente Rossenna, affluente del fiume Secchia, è caratterizzato da terreni agricoli intervallati da boschi di roveri, querce, castagni, ma anche faggi e pioppi, dove vivono, selvatici, cinghiali, volpi, caprioli, fagiani e rapaci.
L’altitudine va dai 300 metri della parte bassa della vallata ai 1053 metri del Monte San Martino.
La storia di questi luoghi, nei borghi e nelle costruzioni più antiche e anche nella toponomastica, racconta il passaggio di Etruschi, Romani, Liguir-Friniati, Celti e Bizantini e delle famiglie dei Da Gombola, dei Montecuccoli e degli Estense di Modena.
L’Arca di Noè si trova in una posizione strategica da cui è facile raggiungere il borgo seicentesco di Gombola, ma anche il castello di Brandola, con il ponte Ercole e la sorgente di acqua miracolosa, la collina panoramica di Polinago da cui si può ammirare il Monte Cimone, il Palazzo Cesis di Talbignano, la salsa eruttiva di Canalina e i crinali di Prignano, perfetta per esplorare il territorio dei comuni di Polinago e di Pavullo nel Frignano.
Un paesaggio ricco di storia e natura, che offre tantissime possibilità per lo svago, lo sport e la cultura.
Gombola è uno dei pochi paesi che può vantare di avere un “Santo”
Leggi la storia del “Santo” di Gombola
Passeggiando tra le strade di Gombola sono diverse le cose interessanti in cui ci si può imbattere. Ca’ del Ghiddo è un edificio risale alla fine del Settecento o inizio Ottocento e ha annessa una torre del Seicento e un oratorio settecentesco dedicato alla Beata Vergine della Neve.
Casa Barduzzi con la sua casatorre dei primi del Trecento. Lungo Via San Michele sorge La Picciniera, un altro borgo in cui si può ammirare una casatorre della seconda metà del Cinquecento, un oratorio dedicato alla Beata Vergine del rosario e un’edicola votiva del Settecento. Durante la Seconda Guerra mondiale la Picciniera ha ospitato il comando partigiano della formazione “General Marcello” dopo l’incendio di Casa Pace e un’epigrafe ricorda il sacrificio di Franco Cesana, che con i sui 13 anni è il più giovane caduto partigiano d’Italia.
Allontanandosi dal centro, lungo percorsi immersi nella natura, si può raggiungere il Mulino ad acqua di Gombola,che risale al XIX secolo e appartiene alla famigliaVeratti; è uno dei pochi mulini ad acqua ancora in attività nella produzione di farine di cereali e castagne grazie ad un sistema di canalizzazione e chiuse che permettono di sfruttare le acque del torrente Rossenna per azionare le antiche macine.
Questo luogo è particolarmente importante per gli abitanti della zona, tanto che ogni anno, all’inizio di agosto, si celebra la “Festa del Mulino di Gombola”, nel corso della quale le farine macinate a pietra vengono utilizzate per la preparazione di golosi prodotti tipici locali.
La storia del Mulino di Gombola è raccontata anche qui
VIDEO
Antico Mulino Veratti a Gombola di Polinago
Il racconto della mugnaia di Gombola